Il tappeto Aubusson deve il nome all’omonima cittadina sita in Francia vicino a Limoges, a circa 300 km. da Parigi. A partire dal XVI sec. fu sede di una importante manifattura di tappeti parallela a quella ancora più antica degli arazzi; proprio dalla produzione di arazzi deriva la tecnica di lavorazione a “point plat”, caratteristica peculiare del tappeto di Aubusson. Il tappeto è tessuto a telaio proprio come un arazzo così da essere sprovvisto del tutto del pelo, le varie parti che ne compongono il motivo ornamentale sono tessute singolarmente e vengono riunite in un campo solitamente di colore neutro o comunque molto chiaro e sono caratterizzate da decorazioni di tipo naturalistico con forme vegetali e floreali assai varie, arricchite da motivi animalistici di significato allegorico. Questi motivi sono maggiormente esaltati dalla decisa ed efficace impostazione architettonica del disegno tanto da ricondurre all’idea dei soffitti di cui riprendono, con sapienti ombreggiature, gli stucchi e i riquadri. Abbandonato l’originario riferimento ai motivi tipici della tradizione araba, che si attesta in ogni caso quale ispiratrice di ogni produzione nel vecchio continente, l’arte della “tessitura” di tappeti riceve un nuovo impulso da artisti europei, venuti dalle Fiandre in Francia con il compito di studiare nuovi disegni per la produzione di Aubusson; è questo il periodo in cui Enrico IV (1586-1610), con l’editto di Nantes, in uno slancio di estremo protezionismo, proibisce l’importazione di tappeti e tessuti a favore dell’artigianato locale. E’ solo nell’età barocca, però, che i temi ornamentali si liberano completamente dall’influenza orientale per approdare a risultati di grande originalità e maturità artistica. Le decorazioni dei tappeti Aubusson rispondono, quindi, ai temi politico-culturali che predominano negli ambienti dell’aristocrazia:

  • con Luigi XIV predomina la maniera barocca,
  • con Luigi XV si afferma il romanticismo del Rococò,
  • con Luigi XVI trionfano atmosfere bucoliche.

Cambiato il clima politico, cambiano anche lo stile e l’iconografia. Nel periodo direttorio, per esempio, accanto ai simboli della guerra si afferma un gusto geometrizzante e una tendenza alla rarefazione dei motivi floreali. Ma è durante l’epoca di Napoleone che, anche nei tappeti, trionfa uno stile caratterizzato dai modelli dell’antica Roma con la tendenza a ricrearne i fasti e la grandezza.

  • Nel periodo Carlo X motivo tipico è il medaglione centrale, fondo verde, con rosette.
  • Con Luigi Filippo prevalgono piuttosto i decisi contrasti cromatici,
  • con Napoleone III i motivi ornamentali traggono ispirazione da temi architettonici, riportano gli stucchi dei soffitti dei palazzi nobiliari, in tonalità smorzate, ravvivate da qualche tocco di rosso.